L’agricoltura è sempre più attenta all’ambiente. Come nasce e come si sviluppa il progetto DIG-Control presentato nel novembre scorso in un convegno svoltosi nel veneziano?
Il progetto Dig Control, letteralmente Controllo del Digestato, nasce dall’idea di alcuni agricoltori di perfezionare un sistema efficiente di distribuzione della sostanza organica, che sia al contempo replicabile da parte di tutto il mondo agricolo. L’idea di base è quella di sostituire progressivamente la concimazione chimica con quella organica, poiché i terreni agricoli si stanno impoverendo sempre più di questa preziosa e indispensabile risorsa.
Qual sono gli obiettivi del progetto?
Il progetto si sviluppa su tre aziende agricole del territorio Veneto, dell’area Veneziana, Veronese e Padovana, estendendosi su una superficie di circa 70 ettari. In ciascun sito i terreni sono stati divisi in parcelle e su ciascuna parcella vengono attuate concimazioni di tipo diverso, partendo da una concimazione minerale tradizionale standard e una concimazione minerale a dose variabile. Abbiamo poi una parcella su cui viene utilizzato digestato solido e altre due parcelle su cui si utilizza digestato liquido con distribuzione a dose variabile e con batteri inibitori della nitrificazione. Nei prossimi quattro anni verranno raccolti ed analizzati dati sulle produzioni raccolte, la fertilità e il miglioramento dello stato di salute del terreno grazie all’utilizzo della sostanza organica.
Qual è la situazione dei terreni veneti? E in particolare qual è la situazione dei terreni del veneziano?
Nei terreni veneti la dotazione di sostanza organica è disomogenea, in particolare dove non vi è apporto di ammendanti, soprattutto se la tessitura è grossolana, i livelli di sostanza organica sono su valori molto bassi (inferiori all’1%). Nel veneziano ci sono alcune zone di bonifica dove la sostanza organica è mediamente elevata, ma anche qui è importante conservarla, perché la coltivazione agricola intensiva rischia di depauperare la riserva organica.
Quali benefici si possono ricavare da questo progetto dal punto di vista di compatibilità ambientale, inquinamento, scarichi nel Bacino Scolante veneziano, e fertilità dei terreni da coltivare?
L’incremento di sostanza organica favorisce la coesione delle particelle del terreno, che sono legate tra loro da acidi umici e fulvici, rilasciati proprio dalla sostanza organica. La progressiva diminuzione di materia organica nei terreni a causa dell’utilizzo massiccio di concimi chimici, ha fatto si che gli elementi nutritivi vengano rilasciati molto più facilmente nei fossi e in falda. Ecco perché diventa fondamentale il ritorno a questo importante elemento organico, in grado di trattenere soprattutto l’azoto, indispensabile per l’alimentazione delle piante. La sostanza organica ha inoltre l’importante funzione di trattenere l’acqua, aumentando le riserve idriche del terreno. Non dimentichiamo poi che la sostanza organica riduce drasticamente l’erosione del terreno perché è la sostanza che tiene unite le particelle che compongono il terreno e quindi si riduce il fenomeno della desertificazione.
Possiamo sintetizzare alcuni dati emersi dalle sperimentazioni in corso nel veneziano?
Il primo anno di sperimentazione ARPA Veneto ha eseguito le analisi del terreno per capire lo stato di fatto e categorizzare il tipo di suolo con cui si andrà a lavorare. L’Università di Padova, facoltà di Agraria dipartimento DAFNAE ha è proceduto ad ottimizzare a sviluppare e perfezionare la metodica per l’ottimizzare la distribuzione della sostanza organica ed inibitori della nitrificazione con agricoltura di precisione. Nell’autunno del 2018 abbiamo eseguito la prima distribuzione di sostanza organica nei terreni oggetto di sperimentazione e ne vedremo gli effetti valutando lo stato di salute delle colture e con analisi quantitativa del prodotto che si andrà a raccogliere.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il nostro sito internet: www.digcontrol.it