DIG-Control a Fieragricola
DIG-Control ha partecipato a Fieragricola all’interno dello stand di Confagricoltura Veneto, pubblicizzando il progetto con roll-up e volantini.
Il progetto è stato molto apprezzato dal pubblico.
L’edizione 2020 di Fieragricola ha richiamato oltre 132.000 visitatori, di cui il 15% dall’estero, 900 aziende da 20 nazioni, delegazioni commerciali da 30 Paesi, 800 capi di bestiame e 130 convegni.
Prove in campo di concimazione organica
Il 14 giugno si sono svolte le prove in campo del progetto DIG-Control, presso l’azienda agricola Sant’Ilario, leader partner del progetto.
Qui alcune foto e video dell’evento:
Progetto DIG-Control: giornata in campo, prove di concimazione organica
Il Gruppo Operativo DIG-Control vi invita al convegno in campo che si terrà presso l’azienda agricola Sant’Ilario a Gambarare di Mira (Via Giare 172) il 14 giugno 2019, dalle ore 9.30 alle ore 13.30.
Sono previsti gazebi informativi e prove in campo di distribuzione digestato a rateo variabile con tecnologia NIR, distribuzione concime a rateo variabile, ed indagine del suolo con Sensore elettromagnetico.
Il progetto DIG-Control applica su ampia scala la distribuzione della sostanza organica in maniera puntiforme, sulla base dell’effettiva concentrazione di azoto disponibile in un dato terreno agricolo con l’esigenza di preservare/aumentare le rese colturali e di proteggere l’ambiente, minimizzando l’impatto dei fertilizzanti sui terreni e sulle risorse idriche.
Queste le aree informative presenti alla giornata dimostrativa:
Area informativa ARPAV e Dipartimento DAFNAE: esposizione dei risultati finora ottenuti, dimostrazione di campionamento e utilizzo modello DNDC per ottenimento mappe di distribuzione (Dott. Giandon – Prof. Morari)
Area informativa IT-Photonics: dimostrazione sensore NIR su trincia e attrezzatura semovente distribuzione digestato (Dott. Saccardo)
Area informativa BASF: aggiornamento tecnico inibitore della nitrificazione (Dott. TabaneArea informativa Agroinnovazione: dimostrazione in campo sensoristica rilevamento conducibilità elettrica terreno (Dott. Misturini)
Area informativa Vervaet: prova in campo attrezzatura semovente per la distribuzione del digestato a dose variabile (Dott. Remondini)
L’evento è accreditato presso l’Ordine degli Agronomi e Forestali di Venezia, per gli iscritti all’Ordine sono previsti 0,5 CFP – SDAF 02 (Regolamento per la formazione professionale continua CONAF 3/2013).
Suoli e criticità nel Veneto: ne parliamo con Paolo Giandon
Articolo tratto da “Gli Agricoltori Veneti” – Maggio Giugno 2019
Lei è il Dirigente del Servizio Suolo e Bonifiche di ARPAV, quali sono le principali funzioni del suo ufficio?
Sviluppare la conoscenza delle caratteristiche, proprietà e funzioni dei suoli della regione attraverso la gestione dei dati primari (cartografia dei suoli) o lo sviluppo di attività di monitoraggio per l’aggiornamento di indicatori; inoltre svolgere attività di verifica sulle principali fonti di pressione sui suoli al fine di proteggerne i caratteri e quindi le funzioni.
Com’è lo stato attuale dei suoli del Veneto?
In generale la situazione è buona per quanto riguarda i suoli agrari, più problematiche sono le realtà in cui il suolo è stato utilizzato per altri fini, pensiamo alle cave che spesso si sono trasformate in discariche o alle aree industriali, soprattutto quelle sorte prima degli anni 90, che talvolta presentano situazioni di elevata contaminazione.
ARPAV effettua da molti anni controlli e monitoraggi del suolo, che tipo di cambiamenti nella qualità del suolo ha potuto constatare nel tempo?
Negli ultimi 20 anni le modifiche non sono percepibili per quanto riguarda le aree agricole; le pratiche agronomiche non riescono a modificare in modo repentino le caratteristiche del suolo e da quando esiste la politica agricola comune c’è sicuramente una maggior attenzione nei confronti delle pratiche agricole più sostenibili, anche per necessità legate al contenimento dei costi di produzione. Sicuramente le modifiche più rilevanti, purtroppo in senso negativo, sono quelle legate al consumo di suolo se pensiamo che tra il 2012 e il 2017 sono stati persi per impermeabilizzazione circa 3.000 ha di suolo.
Quali sono le principali criticità ambientali che coinvolgono il suolo che gli agricoltori dovranno affrontare in futuro?
I cambiamenti climatici e quindi i prolungati periodi di siccità e l’aumento delle temperature medie metteranno più a rischio la conservazione della sostanza organica dei suoli, vero motore della fertilità agronomica e della sostenibilità ambientale
Che soluzioni quindi possono già adottare gli agricoltori per mantenere i suoli funzionali?
Adottare tutte le tecniche agronomiche che favoriscono la conservazione della sostanza organica: lavorazioni ridotte, rotazioni colturali, apporto di ammendati organici, concimazioni proporzionate alle reali esigenze delle colture.
Da un punto di vista tecnico cosa si dovrebbe fare per migliorare la protezione dei suoli a livello europeo, italiano e regionale?
Innanzitutto servono indicazioni più precise per il contenimento del
consumo di suolo, a partire da una definizione chiara e univoca di cosa si deve intendere per consumo di suolo; a livello europeo servono norme comuni per la protezione del suolo che già erano state definite dalla Strategia Tematica per la protezione del suolo nel 2006 ma il cui percorso di approvazione è stato bloccato dal Consiglio Europeo. Nell’ambito della PAC le applicazioni regionali delle buone condizioni agronomiche e ambientali dei suoli dovrebbero in futuro meglio dettagliare gli obblighi per la conservazione del suolo e in particolare della sostanza organica.
ARPAV, assieme ad altri partner fra i quali Confagricoltura Veneto, sta sviluppando il progetto DIG-Control, finanziato dalla Misura 16 del PSR Veneto 2014-2020, il quale vuole sperimentare un protocollo innovativo di gestione del digestato come ammendante. Ci può parlare brevemente dell’idea progetto e ci può spiegare perché è così importante l’utilizzo del digestato come fertilizzante?
L’idea progettuale ha due principali obiettivi, il primo definire le modalità
per un utilizzo più efficiente della frazione liquida dei digestati in sostituzione dei concimi minerali, il secondo di fornire ulteriori elementi utili per una gestione più mirata della frazione solida dei digestati come ammendante organico in grado di contribuire alla conservazione della sostanza organica del suolo.
Qual è il ruolo di ARPAV all’interno del progetto DIG-Control?
ARPAV ha il compito di caratterizzare i suoli e seguirne l’evoluzione nel corso della prova per verificare le modifiche indotte dalle diverse tesi oggetto di sperimentazione, mediante sopralluoghi in campo e prelievo ed analisi di campioni di suolo, prima, durante e al termine delle prove
Il progetto DIG-Control ha appena concluso il suo primo anno di attività. E’ già possibile trarre le prime conclusioni sulla sua efficacia?
Il primo anno è stato dedicato alla definizione più precisa delle tesi sperimentali in collaborazione con le aziende coinvolte mediante una caratterizzazione puntale degli appezzamenti scelti e la predisposizione di mappe colturali funzionali ad una concimazione mirata; sono state messe a punto attrezzature e protocolli, le prove sperimentali vere e proprie saranno attivate a partire dalla prossima primavera.
Pubblicata la brochure del PSR Veneto: fra i Gruppi Operativi c’è anche DIG-control
La Regione Veneto ha pubblicato la brochure “Cooperare in agricoltura facendo rete – Le opportunità del Partenariato Europeo per l’innovazione e i Gruppi Operativi in Veneto” nel quale è presente anche la descrizione del progetto DIG-control.
La brochure presenta la situazione attuale della Misura 16.1-16.2 della Regione Veneto, nella quale sono presenti, ad oggi, 18 gruppi operativi, 5 dei quali rientrano negli stessi obiettivi di DIG-control, legati al miglioramento della gestione delle risorse idriche, compresa la gestione dei fertilizzanti e dei pesticidi.
Intervista a Ivan Furlanetto – Azienda Agricola Sant’Ilario
L’agricoltura è sempre più attenta all’ambiente. Come nasce e come si sviluppa il progetto DIG-Control presentato nel novembre scorso in un convegno svoltosi nel veneziano?
Il progetto Dig Control, letteralmente Controllo del Digestato, nasce dall’idea di alcuni agricoltori di perfezionare un sistema efficiente di distribuzione della sostanza organica, che sia al contempo replicabile da parte di tutto il mondo agricolo. L’idea di base è quella di sostituire progressivamente la concimazione chimica con quella organica, poiché i terreni agricoli si stanno impoverendo sempre più di questa preziosa e indispensabile risorsa.
Qual sono gli obiettivi del progetto?
Il progetto si sviluppa su tre aziende agricole del territorio Veneto, dell’area Veneziana, Veronese e Padovana, estendendosi su una superficie di circa 70 ettari. In ciascun sito i terreni sono stati divisi in parcelle e su ciascuna parcella vengono attuate concimazioni di tipo diverso, partendo da una concimazione minerale tradizionale standard e una concimazione minerale a dose variabile. Abbiamo poi una parcella su cui viene utilizzato digestato solido e altre due parcelle su cui si utilizza digestato liquido con distribuzione a dose variabile e con batteri inibitori della nitrificazione. Nei prossimi quattro anni verranno raccolti ed analizzati dati sulle produzioni raccolte, la fertilità e il miglioramento dello stato di salute del terreno grazie all’utilizzo della sostanza organica.
Qual è la situazione dei terreni veneti? E in particolare qual è la situazione dei terreni del veneziano?
Nei terreni veneti la dotazione di sostanza organica è disomogenea, in particolare dove non vi è apporto di ammendanti, soprattutto se la tessitura è grossolana, i livelli di sostanza organica sono su valori molto bassi (inferiori all’1%). Nel veneziano ci sono alcune zone di bonifica dove la sostanza organica è mediamente elevata, ma anche qui è importante conservarla, perché la coltivazione agricola intensiva rischia di depauperare la riserva organica.
Quali benefici si possono ricavare da questo progetto dal punto di vista di compatibilità ambientale, inquinamento, scarichi nel Bacino Scolante veneziano, e fertilità dei terreni da coltivare?
L’incremento di sostanza organica favorisce la coesione delle particelle del terreno, che sono legate tra loro da acidi umici e fulvici, rilasciati proprio dalla sostanza organica. La progressiva diminuzione di materia organica nei terreni a causa dell’utilizzo massiccio di concimi chimici, ha fatto si che gli elementi nutritivi vengano rilasciati molto più facilmente nei fossi e in falda. Ecco perché diventa fondamentale il ritorno a questo importante elemento organico, in grado di trattenere soprattutto l’azoto, indispensabile per l’alimentazione delle piante. La sostanza organica ha inoltre l’importante funzione di trattenere l’acqua, aumentando le riserve idriche del terreno. Non dimentichiamo poi che la sostanza organica riduce drasticamente l’erosione del terreno perché è la sostanza che tiene unite le particelle che compongono il terreno e quindi si riduce il fenomeno della desertificazione.
Possiamo sintetizzare alcuni dati emersi dalle sperimentazioni in corso nel veneziano?
Il primo anno di sperimentazione ARPA Veneto ha eseguito le analisi del terreno per capire lo stato di fatto e categorizzare il tipo di suolo con cui si andrà a lavorare. L’Università di Padova, facoltà di Agraria dipartimento DAFNAE ha è proceduto ad ottimizzare a sviluppare e perfezionare la metodica per l’ottimizzare la distribuzione della sostanza organica ed inibitori della nitrificazione con agricoltura di precisione. Nell’autunno del 2018 abbiamo eseguito la prima distribuzione di sostanza organica nei terreni oggetto di sperimentazione e ne vedremo gli effetti valutando lo stato di salute delle colture e con analisi quantitativa del prodotto che si andrà a raccogliere.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il nostro sito internet: www.digcontrol.it
Scarica le slide del convegno “I risultati del primo anno di progetto del Gruppo Operativo DIG-Control”
Sono disponibili qui sotto le slide del convegno del primo anno di progetto del Gruppo Operativo DIG-Control:
Presentazione Azienda Sant’Ilario
Presentazione Università di Padova
CONVEGNO – I risultati del primo anno di attività del Gruppo Operativo DIG-Control
Il Gruppo Operativo DIG-Control vi invita al convegno “I risultati del primo anno di attività del Gruppo Operativo DIG-CONTROL” che si terrà il giorno 16 novembre presso la Biblioteca Comunale di Oriago di Mira (VE) Via Venezia 171.
Il convegno è libero e gratuito, per gli iscritti all’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali sono previsti 0,5 CFP – SDAF 02.
Per partecipare è necessario iscriversi qui.
Il progetto DIG-Control prevede di diffondere un innovativo protocollo agronomico basato sull’utilizzo di tecniche di distribuzione controllata degli ammendanti organici.
PROGRAMMA DELL’EVENTO
14.00 – 14.30 Registrazione partecipanti
14.30 – 14.45 Saluti iniziali: Amministrazione comunale di Mira; Giovanni Musini, Presidente Sezione Bioeconomia Confagricoltura Veneto
14.45 – 15.00 La Mis.16 del PSR e i Gruppi Operativi in Veneto – Alberto Zannol, Regione Veneto
15.00 – 15.15 L’importanza del digestato nella fertilizzazione – Donato Rotundo, Confagricoltura
15.15 – 15.45 Presentazione progetto DIG-Control – Ivan Furlanetto, Az.Agr. Sant’Ilario
15.45 – 16.15 Caratterizzazione dei suoli – Paolo Giandon, ARPAV
16.15 – 16.45 La tecnologia poliSPEC-NIR – Luca Saccardo, ITPhotonics
16.45 – 17.15 Risultati sperimentali del primo anno di progetto – Francesco Morari, UniPD
17.15 – 17.30 Il ruolo della divulgazione nella Mis. 16 – Francesco Meneghetti, Confagricoltura Veneto
17.30 – 18.00 Question time e conclusioni
Clicca qui per scaricare la locandina dell’evento.
Misura 16 del PSR Veneto: cos’è?
L‘innovazione è una delle priorità trasversali dello sviluppo rurale ed è uno dei principali strumenti per la competitività e sostenibilità delle aziende agricole.
Per favorire lo sviluppo dell’innovazione, di nuovi prodotti, di nuove tecniche di produzione, nuovi modelli organizzativi e gestionali, il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Veneto riconosce un ruolo fondamentale alla Misura Cooperazione.
Questa contribuisce al raggiungimento degli obiettivi della priorità trasversale dell’innovazione, attraverso due sottomisure: la 16.1 per il “sostegno per la costituzione e la gestione dei Gruppi Operativi del Partenariato Europeo dell’Innovazione (PEI) in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura” e la 16.2 per la “realizzazione di progetti pilota e sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel
settore agroalimentare e in quello forestale”.
La Misura 16 quindi sostiene forme di cooperazione e beneficiari diversificati ed è finalizzata al superamento degli svantaggi economici, ambientali e di altro genere derivanti dalla frammentazione dei processi di innovazione. Promuove inoltre il trasferimento di conoscenze nel settore agricolo, forestale e nelle zone rurali.
La Misura intende contribuire a stimolare l’innovazione e la cooperazione nelle aree rurali, a migliorare la competitività delle aziende agricole, a perseguire gli obiettivi agro-climatico ambientali e a favorire la diversificazione e la creazione e sviluppo di piccole imprese.
I Gruppi Operativi sono partenariati in cui almeno uno dei soggetti componenti ha la qualifica di impresa del settore agricolo o agroalimentare, o loro associazione, e di cui possono far parte altri soggetti funzionali allo svolgimento di una serie di attività il cui obiettivo finale è lo sviluppo di innovazione (ricercatori, consulenti, organizzazioni, Enti pubblici e portatori di interessi collettivi diffusi, ecc.).
Il Gruppo Operativo, partendo dalla rilevazione del fabbisogno di innovazione, si forma attorno a un tema di interesse pratico per le imprese.
Al fine di diffondere il più possibile i risultati delle proprie ricerche, ogni Gruppo Operativo i partecipa alla Rete Rurale nazionale e all’EIP-Agri, la strategia europea per la condivisione delle ricerche e il trasferimento dell’innovazione nelle aziende agricole.